Cinema trash

Alberto Tomba e Michelle Hunziker in Alex l'ariete (2000), un film di culto nell'ambito del cinema trash italiano.

Con il termine cinema trash (in inglese Z-movie), ovvero "cinema spazzatura",[1] si definiscono quei film a basso costo che sono realizzati con costi e qualità ancora inferiori rispetto ai film di serie B. I film trash devono essere distinti dai generi exploitation,[1] kitsch e camp.[1][2][3] Lo scrittore Tommaso Labranca indica cinque tasselli che creano il genere trash: la «libertà d'espressione», il «massimalismo» (ovvero seguire un modello, ma senza preoccuparsi di imitarlo alla lettera), la «contaminazione», l'«incongruenza» e l'«emulazione fallita».[1][2]

  1. ^ a b c d Marcello Garofalo, Trash, su treccani.it. URL consultato il 18 aprile 2016.
  2. ^ a b Tommaso Labranca, Andy Warhol era un coatto. Vivere e capire il trash, IV, Roma, Castelvecchi, 2005 [1994], ISBN 88-7615-072-2. URL consultato il 19 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
  3. ^ John Waters, Shock value (1981), p. 25

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